70 giovani provenienti da tutta Italia si sono recati ad Auschwitz, in Polonia, per il Viaggio nella Memoria, organizzato dal Ministero dello Sport e dei Giovani.
Il Ministro Abodi <<Siate testimoni di quanto avete visto con i vostri occhi per tenere viva la memoria>>
Tre sono state le parole che ci hanno accompagnato durante questo viaggio: Incontrare – Conoscere – Ricordare.
Dal 2 al 4 febbraio il Ministro per lo Sport e i Giovani, Andrea Abodi, attraverso la Struttura di Missione per gli eventi nazionali e internazionali e il Dipartimento per le Politiche Giovanili e il Servizio Civile Universale, in collaborazione con l’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane e la Comunità Ebraica di Roma ha partecipato, insieme a una delegazione di 70 ragazzi selezionati dall’Agenzia Italiana Giovani, al “Viaggio nella Memoria”.
Si è rivelato un importante momento di riflessione, condivisione e confronto, che aveva l’obiettivo di tenere viva la memoria e di diffondere tra i giovani quei valori che ci sono stati lasciati dalla Shoah.
Le visite ai campi di Auschwitz e Birkenau ha lasciato in tutti i partecipanti una serie di ricordi indelebili, ma soprattutto un’esperienza di dolore che ci obbliga a fare in modo che ciò che è accaduto in Polonia e in Europa 80 anni fa non si verifichi mai più.
Grazie a queste visite si ha la possibilità di toccare con mano, almeno in parte, la crudeltà delle barbarie perpetrate dai nazisti durante la seconda guerra mondiale ai danni di ebrei, rom, omosessuali e dissidenti politici.
Abbiamo visto i posti in cui queste persone erano costrette a dormire, abbiamo visto le loro divise a righe, le camere a gas e i forni crematori in cui venivano bruciati i loro cadaveri.
Nel museo di Auschwitz sono conservati numerosi oggetti che venivano sequestrati agli ebrei quando arrivavano presso il campo: scarpe, indumenti, occhiali, valigie e persino i capelli. Un cimitero di capelli a rappresentare il fatto che l’intento dei nazisti era quello di cancellare l’identità di ciascuno dei deportati.
Durante la 3 giorni, è stato possibile visitare anche la Fabbrica di Schindler, oggi riconvertita in un museo che racconta la storia di Oscar Schindler, imprenditore che durante la guerra salvò 1117 ebrei attraverso la sua fabbrica, come racconta il celebre romanzo e poi il film “The Schindler List”.
Nella giornata conclusiva, il 4 febbraio, si sono tenuti i saluti da parte del Ministro che ha ribadito l’importanza di questo viaggio per comprendere e renderci testimoni di quello che abbiamo visto con i nostri occhi. L’incontro è stato arricchito ancora di più dal collegamento con Sami Modiano, ebreo italiano sopravvissuto alla Shoah, il quale visibilmente commosso ci ha invitato a fare sempre di più e a lavorare per un mondo migliore, aggiungendo un ulteriore carico di emozione a tutti i presenti.
Visitare Auschwitz è un’esperienza che ti segna profondamente, e rispetto alla quale è impossibile rimanere indifferenti.
Ognuno di noi è chiamato a fare tesoro delle informazioni acquisite e divulgare a sua volta, per far sì che il sacrificio delle vittime della Shoah non sia vano.
di Alex Serratore